Bertazzoni ha inaugurato lo showroom-museo Casa Bertazzoni a Guastalla (Re), dove si trovano il quartier generale e lo stabilimento produttivo dell’azienda specializzata in strumenti per la cottura, nata nel 1882. Lo spazio espositivo di 600 mq, studiato dall’architetto Carlo Malerba, è stato costruito attorno al concetto di casa e si struttura in uno spazio unico, dove in un percorso esperienziale il visitatore può passare dalle origini della cottura fino ai giorni nostri attraverso le varie tappe. Si parte dalle cucine economiche a legna – commercializzate dalla fine del XIX secolo grazie all’intuizione di Francesco Bertazzoni – con i modelli realizzati artigianalmente, per passare al primo modello presentato con il logo La Germania negli anni 30 e a un esemplare degli anni 50 con colori e dettagli tipici del design dell’epoca. Sono in mostra piani cottura a gas e a induzione, forni a gas ed elettrici e cucine freestanding che hanno fatto la storia dell’azienda emiliana – le cui cifre sono la tecnologia, il design e il colore – compresi quelli dei nostri giorni: le Serie Professional, Design, Master e Heritage del brand Bertazzoni e le Serie Prima, Americana e Futura del marchio Bertazzoni La Germania. Due aspetti cruciali di Casa Bertazzoni sono inoltre la presenza di una cucina attiva e una finestra che permette di entrare nel cuore dello stabilimento produttivo, ampliato recentemente: l’azienda utilizza tecniche di produzione mutuate dall’industria automobilistica tra cui stoccaggio minimo, flussi veloci, tempi di realizzazione ridotti, che consentono di produrre circa 200.000 pezzi all’anno, spiegano dall’azienda. Il Ceo Paolo Bertazzoni ha dichiarato: “Abbiamo una lunga storia di eccellenza da raccontare, che parte dal lontano 1882 ma che ha lasciato immutato l’entusiasmo e la passione per quello che facciamo: produrre elettrodomestici di qualità e portare il made in Italy in tutto il mondo. Per questo abbiamo deciso di costruire la nostra ‘Casa’ e aprire le nostre porte a chi già ci apprezza e a chi ancora non ci conosce”.
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