Un 2024 difficile per l’export di arredi italiano

Secondo i dati FLA il macrosistema arredamento ha contenuto le perdite con un -1,8% a14,4 miliardi di euro

L’export della filiera legno-arredo ha chiuso il 2024 con un calo del 2,1% sul 2023, attestandosi a circa 19,4 miliardi di euro.  Il macrosistema arredamento ha comunque contenuto meglio le perdite con un -1,8%, raggiungendo un valore di 14,4 miliardi di euro, a conferma del ruolo strategico dell’arredo per la tenuta dell’intero settore. È quanto emerge dai dati sull’export elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat.

Arredamento


L’export
del macrosistema arredamento ha registrato un calo più contenuto rispetto all’intera filiera,chiudendo il 2024 a 14,4 miliardi di euro (-1,8%).

Al primo posto della Top Ten (grafica riassuntiva), si conferma la Francia con un valore di 2,3 miliardi di euro e un -3,6%, seguita dagli Usa pressoché stabili (-0,8%) a 1,7 miliardi di euro. Terza classificata laGermania con un -3,2% e un fatturato pari a 1,3 miliardi di euro; quarto il Regno Unito a -3,7%, negativa la Svizzera al quinto posto, mentre la Spagna registra un +4,1%, risultando la prima nella Top Ten con segno positivo.

Gli Emirati Arabi Uniti conquistano la settima posizione con un consistente incremento (+22,2%) pur rimanendo ancora contenuto il valore assoluto di questo mercato (0,4 miliardi di euro). La Cina scende all’ottavo posto con un consistente -17,9%. Chiudono la Top Ten il Belgio. a 0,4 miliardi di euro e i Paesi Bassi a 0,3 miliardi di euro.

Fra i cinque Paesi in cui il macrosistema arredamento cresce di più in valore assoluto, troviamo al primo posto gli Emirati Arabi Uniti con un incremento di 73,2 milioni di euro, pari al 22,2% e un mercato che vale 402 milioni di euro. Il Kirghizistan è secondo con 44,5 milioni di euro di incremento che in termini percentuali corrisponde a +140% di un mercato da 76,4 milioni di euro. L’Arabia Saudita terza, con circa 31 milioni di euro in più e una crescita del 14,6%. Chiudono Spagna e Polonia rispettivamente con un gap positivo di 25 e 22 milioni di euro (+4,1% e +9,7%).

“Leggendo i dati – spiega Feltrin – si può notare l’andamento negativo dei due principali mercati europei. La Francia si guadagna la prima posizione con un decremento di 86 milioni di euro
(-3,6%), mentre la Germania (-3,2%) quarta su cinque, ne perde circa 43. Nella Top Five delle peggiori performance del macrosistema arredamento spicca il -17,9% della Cina, che scende all’ottavo posto, perdendo circa 86 milioni di euro. A seguire l’Egitto con -47 milioni, ultimo Israele con -30 milioni di euro (grafica riassuntiva). Con un mercato europeo che dà evidenti segnali di arretramento e gli Usa che nel 2024 si sono dimostrati resilienti, ma la presidenza Trump potrebbe cambiare completamente lo scenario, risulta indispensabile mettere in campo strumenti volti a individuare nuove rotte. La vera sfida sarà capire dove puntare la bussola.  In un momento tanto complesso e dai cambi di scenario repentini, le imprese non possono essere lasciate sole.

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