Il produttore svizzero di cucine V-Zug riporta un pessimo I semestre 2025, non tanto per il calo del fattiurato sceso del 4,5% a 271 milioni di franchi (basterebbe la forza del franco svizzero a spiegare questa flessione) quanto per il crollo delle varie misure di marginalità: l’utile operativo (EBIT) di 3,0 milioni di franchi svizzeri è stato addirittura inferiore del 65,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (8,8 milioni di franchi svizzeri). L’utile consolidato è stato di soli 1,6 milioni di franchi svizzeri, con un calo di oltre l’80%.
L’EBIT è stato influenzato anche dall’aumento degli ammortamenti in relazione alla trasformazione in corso del sito produttivo, che V-Zug continua a perseguire nel cantone svizzero di Zugo con l’obiettivo di creare un sito produttivo verticalmente integrato e sostenibile. A tal fine, l’azienda ha dovuto ricorrere per la prima volta a un indebitamento. CHF 10,0 milioni sono stati allocati alle passività correnti dalla linea di credito approvata.
Sul mercato svizzero, V-Zug sta rispondendo con un riallineamento delle sue attività di progetto e un modello di partner rivisto che rende la consulenza, la presentazione del marchio e la struttura di vendita più trasparenti. L’obiettivo è coordinare in modo sostenibile i canali di vendita al dettaglio, all’ingrosso e online. A livello internazionale, i nuovi V-Zug Studios, ad esempio a Melbourne e Bangkok, e l’ingresso nel mercato di Dubai mirano a rafforzare ulteriormente la presenza del marchio.
Per il secondo semestre del 2025, V-Zug punta sulla stagionalità, sugli ordini di progetto internazionali e su ulteriori misure di efficienza. L’azienda afferma che il portafoglio ordini è incoraggiante. Tuttavia, secondo la propria valutazione, sussiste il rischio che il risultato annuale 2025 non raggiunga il livello dell’anno precedente.
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