I primi nove mesi del 2016 confermano il consolidamento, in atto ormai da tre anni, delle richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane, che fanno registrare un +11,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. È stata così superata la flessione rilevata nel bimestre giugno-luglio, anche se, nello specifico, settembre ha visto un incremento più contenuto, pari al 6% rispetto allo stesso mese del 2015. Secondo il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif, il ritorno della domanda di mutui verso i volumi pre-crisi è “sostenuto dai bassi tassi di interesse applicati e dalle condizioni del mercato immobiliare, che continuano a mantenersi appetibili”.
Per quanto riguarda l’importo medio richiesto, l’ultima rilevazione del Barometro Crif segnala che a settembre il valore medio richiesto si è attestato a 122.945 euro (+2% rispetto a settembre 2015, quando era risultato pari a 120.525 euro). Considerando però che nel mese di settembre degli anni a cavallo tra il 2009 e il 2011 l’importo medio richiesto si aggirava stabilmente intorno ai 136 mila euro, sembra improbabile, almeno nell’immediato futuro, un ritorno ai valori pre-crisi. Il fatto che gli italiani negli ultimi anni si siano orientati verso importi più contenuti, nel tentativo di ridurre quanto più possibile l’impatto della rata sul reddito familiare, è confermato anche dalla distribuzione delle richieste per fascia di importo: nei primi nove mesi del 2016 le preferenze degli italiani si sono concentrate nella classe compresa tra 100 mila e 150 mila euro, con una quota pari al 29,3% del totale.
Nel complesso, quasi quattro domande su cinque (il 77,8%) presentano un importo inferiore ai 150 mila euro. la durata compresa tra i 16 e i 20 anni è risultata la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 23,8%, seguita a ruota dalla fascia tra i 21 e i 25 anni, con il 20,7%.
Osservando, infine, la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, l’ultima analisi Crif mette in evidenza una maggior concentrazione nella fascia compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36%. Complessivamente, circa due terzi delle richieste sono state presentate da under 44.
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