Così nasce una cucina

Con l’architetto Marco Piva parliamo di ospitalità e residenza e dei suoi progetti più importanti
|||Marco Piva |||

Lo Studio Marco Piva si raggiunge attraversando un accogliente cortile milanese, nel cuore creativo e multiculturale della città, abitato da una grande varietà di piante verdi. All’interno, un piacevole mix vitale di persone, computer e plastici dei progetti, ed è con lo sguardo rinfrescato dallo sfondo vegetale, che si è svolta la nostra intervista.
Marco Piva, fondatore dello studio, si definisce architetto, designer e viaggiatore e, in effetti, considerando gli interventi dello studio nel mondo a tutti i livelli, architettura, masterplan, interior e industrial design, la possibilità di restare fermi in un luogo (ovviamente senza considerare la pandemia) risulta impossibile.
Il progetto della cucina è l’argomento della conversazione e l’architetto ci indica subito le due tipologie di intervento più abituali per lo studio: ospitalità e residenza.
Partiamo da come affrontiamo il percorso negli interventi di hospitality, perché sono quelli che ci obbligano ad affrontare le esigenze dal punto di vista professionale, oltre a offrirci la possibilità di collaborare con gli Chef, i veri direttori d’orchestra della cucina. Grazie a questo tipo di progetti, inevitabilmente accumuliamo e assorbiamo informazioni che diventano utili, poi, su scala più ridotta.”
Marco Piva insiste sull’importanza del rapporto con lo Chef nella fase di stesura del progetto della cucina, di un hotel o di un ristorante: è la sola figura in grado di definire gli spazi e i layout funzionali, di individuare gli strumenti, gli apparecchi e gli arredi necessari, e di spiegare le caratteristiche di quello spazio di confine tra la zona operativa della cucina e quella pubblica, la sala. Nelle strutture destinate all’ospitalità la cucina è una macchina davvero complessa, basti pensare a quella di un hotel: cuore di un intero sistema di servizi che vanno dall’organizzazione della colazione servita in camera al catering per un convegno.
Come si può notare – prosegue Piva – è un innegabile vantaggio passare dalla progettazione di cucine così complesse a quella delle destinate ai singoli appartamenti di un edificio residenziale. In questo caso, noi partiamo da un accurato ascolto dei trend del momento, progettuali e stilistici. Oggi, per esempio, credo che stia svanendo l’effetto della show kitchen a favore di ambienti più raccolti e suddivisi, ma anche più versatili. Le persone cercano flessibilità, oltre alla possibilità di realizzare spazi tailor made: la personalizzazione è la richiesta più sentita del momento. La cucina, certo, deve funzionare nel modo migliore – e il nostro contributo in questo caso è facilitato, appunto, dalle informazioni ricevute direttamente dai professionisti- ma anche essere in grado di cambiare volto secondo le occasioni e il momento della giornata. Credo sia superfluo ricordare quante volte, nel corso dell’ultimo anno, ci siamo tutti ritrovati in cucina a svolgere attività scollegate dal cibo, magari anche a lavorare e tenere riunioni.”
Prima ancora della definizione delle attrezzature, c’è da considerare il rapporto tra le superfici dei locali di ogni appartamento: l’architetto spiega che la sua priorità è quella di dedicare alla cucina spazi ampi e ben illuminati. Per quanto riguarda la scelta delle finiture, conviene stare sui toni neutri che lasciano la libertà di esprimersi ai colori dei cibi, i veri protagonisti di questo ambiente.
C’è poi il mondo delle cucine all’aperto, utilizzabili sul terrazzo o in giardino: si tratta di un settore in forte crescita, non solo per la stagionalità, anche a causa del lungo periodo di chiusura che abbiamo vissuto. L’architetto spiega che nei loro progetti propongono sempre un angolo cottura outdoor, dal semplice barbecue a vere e proprie cucine attrezzate. È un modo per animare e caratterizzare gli spazi esterni oltre a renderli godibili in ogni momento della giornata.

“La cucina deve funzionare nel modo migliore, ma anche essere in grado di cambiare volto secondo le occasioni e il momento della giornata”

Hotel La Suite, Matera

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Per il progetto dell’hotel La Suite a Matera, un cinque stelle superior, lo Studio Marco Piva ha attinto al contesto storico e urbano del luogo completandolo con le tendenze stilistiche contemporanee. Il risultato è uno stile raffinato che supera i legami con il tempo, pur rispettando natura e tradizioni locali. La facciata dell’hotel, per esempio, è stata realizzata in collaborazione con un progettista locale utilizzando un materiale di rivestimento della zona, il mazzaro, un tipo di tufo molto resistente, in abbinamento a lastre metalliche e pannelli di vetro. Le soluzioni di interior sono definite da spazi fluidi e un uso spettacolare della luce particolarmente enfatizzato nel locale cantina, appendice della cucina, in questo caso quasi una zona living destinata allo show e alla conservazione migliore dei vini.

Pryncipe, Milano

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Un concept all’avanguardia quello che ha guidato il progetto del complesso residenziale milanese Pryncipe, capace di ristabilire una continuità con il paesaggio pubblico della città e con gli edifici circostanti. L’esperienza maturata dallo studio nella progettazione di hotel in tutto il mondo ha ispirato e arricchito la prestigiosa residenza con soluzioni e dettagli che si traducono in uno stile di vita di respiro internazionale. L’attenta progettazione degli spazi e la selezione di finiture e materiali di alto livello riguarda anche la proposta per le cucine, personalizzabili grazie a una vasta gamma di soluzioni a cui attingere. Come sottolinea Marco Piva, però, la cucina non termina sulla soglia della porta del locale, ma deve poter dialogare con il living e, nel caso di un condominio, anche con gli spazi pubblici. Uno dei servizi più innovativi offerti da Pryncipe, infatti, è la stanza refrigerata a disposizione della portineria dove si possono conservare le consegne di cibo ordinate online dai residenti.

Casa Alitalia, Milano

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L’efficienza dell’ospitalità e il calore di uno spazio domestico trivano un inedito punto di incotro nel progetto di interior design che lo Studio Marco Piva ha realizzato per il Milan Malpensa Lounge “Casa Alitalia”. L’obiettivo è offrire ai viaggiatori un nuovo tipo di accoglienza unendo emozioni forti a performance impeccabili: le zone sono disposte come in una casa, partendo dall’ingresso, offrendo aree relax per il riposo e altre dedicate a cibo e bevande nei diversi momenti della giornata. Di nuovo, quindi, il sapere e l’esperienza di chi guida il lavoro in cucina, lo chef, ha suggerito l’organizzazione di ogni ambito riguardante il cibo, dalle zone di preparazione a quelle di distribuzione, dalla conservazione ed esposizione dei vini al disegno delle differenti aree destinate al consumo.

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