Consumi a +2,1%: il miglior trend degli ultimi 5 anni

Arrivano notizie positive da Confcommercio. L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) nei primi sette mesi del 2015 segnala infatti una crescita del 2,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratta, secondo l’analisi, dell’incremento più elevato registrato negli ultimi cinque anni. Segno positivo sia per la domanda di beni (+2,3%) sia di servizi (+1,6%). Le crescite più importanti vengono dai beni e servizi per la mobilità (+8,8%) e per le comunicazioni (+5,1%). Incrementi anche per i beni e servizi per la casa (+2,1%), “in controtendenza con l’andamento stagnante dei mesi precedenti”, e per la cura della persona (+0,3%).

L’incremento dei consumi si accompagna a una serie di altri indicatori che “cominciano ad assumere un’intonazione positiva, consolidando la tendenza alla ripresa dell’economia che appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa” affermano dall’Ufficio Studi di Confcommercio. Si evidenzia ad esempio un clima di fiducia delle famiglie, “segnali incoraggianti nel mercato del lavoro”, con un incremento degli occupati di 181 mila unità nei primi sette mesi dell’anno e una diminuzione della richiesta di cassa integrazione del 26,9%. Più prudenziale è il sentiment delle imprese, come conseguenza dei diversi andamenti dei settori: “se da un lato migliora il clima di fiducia nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio, dall’altro nel manifatturiero e nei servizi di mercato si nota un modesto arretramento”.

Secondo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, alla luce di questi dati non si può temporeggiare: “nei primi sei mesi dell’anno già 35 mila attività commerciali al dettaglio hanno chiuso. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna aggredire la spesa pubblica improduttiva e abbassare le tasse già dal prossimo anno”.

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