Confcommercio: l’economia esce dalla recessione

Da quasi un biennio l’economia italiana, osservata in prospettiva macro, “sopravvive a se stessa”. Le variazioni congiunturali del Pil hanno raggiunto al massimo lo 0,1%. Le nuove analisi di Confcommercio relative a consumi, Pil e inflazione indicano come meno probabile la recessione rispetto alla stagnazione. «Non mancano sporadici segni di vitalità – le spese legate al turismo e i consumi di tecnologia – ma i potenziali riflessi di provvedimenti recenti, che complicano la vita dei produttori di reddito, potrebbero peggiorare la situazione», si legge nel report. Stando a quanto rilevato a ottobre sul versante della fiducia di famiglie e imprese, la fase di stagnazione dell’economia non sembra destinata a modificarsi nel breve periodo. La contrazione per il sentiment delle famiglie è stata dello 0,5% congiunturale, mentre per le imprese si è registrato un leggero aumento (0,4%). A settembre la produzione industriale è tornata a ridursi segnalando una contrazione dello 0,4% congiunturale, al netto dei fattori stagionali, e del 2% su base annua. L’occupazione del mese di settembre si è leggermente ridotta rispetto al mese precedente (-0,1%), pur risultando ancora in crescita (0,5%) nel confronto annuo. Su base annua, il tendenziale di entrambi ha continuato a ridursi fortemente con -4% per le famiglie e -3,1% per le imprese. Anche dal versante della domanda delle famiglie non sembrano provenire segnali di miglioramento. Considerato l’andamento dei principali indicatori, a novembre, la stima del Pil mensile presenta una variazione congiunturale nulla, con una modesta crescita (+0,4%) rispetto allo stesso mese del 2018. La stima del 3° trimestre, in conformità con il dato di contabilità nazionale, resta ferma a +0,1% congiunturale, ma viene modificata sul tendenziale al +0,3%. A ottobre 2019 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha confermato la tendenza al rallentamento con una diminuzione dello 0,1% su base congiunturale e una crescita dello 0,2% su base annua (+1,2% a settembre). In termini di media mobile a tre mesi si osserva una stabilità. Il segmento più dinamico si conferma quello relativo alla spesa effettuata dalle famiglie per i beni e i servizi per le comunicazioni (+6,5%). In recupero è risultata anche la domanda per l’abbigliamento e le calzature (+1,5%). In moderata crescita si presentano infine i consumi di beni e servizi per la casa (+0,6%).

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