Comunicare la cucina: una nuova sfida

Parlano i leader di 4 agenzie di PR che affiancano i brand del settore nella comunicazione ai medi e al grande pubblico
|||||||||Andrea Schiesaro

Di seguito un estratto della Inchiesta apparsa sul numero di luglio di Progetto Cucina
Per leggere il testo integrale clicca QUI oppure scarica la versione digitale dall’app di Progetto Cucina 
su  Apple Store e Google Play abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

All’interno delle aziende cambiano il ruolo e le attese esercitate nei confronti della comunicazione che, oltre a sostenere i prodotti, assume un ruolo sempre più centrale per rafforzare l’immagine aziendale, la storia e i valori. in questa prima parte dello speciale, Progetto cucina ha coinvolto quattro agenzie di comunicazione da anni nei settori del design e dell’arredamento: Black & White, Blu Wom, Ghénos e M&C Saatchi PR

Black & White Comunicazione: Andrea Schiesaro

||||||||

Andrea Schiesaro, AD di Black & White Comunicazione

La pandemia, senza dubbio, ha avuto un impatto significativo sul modo in cui i brand comunicano. Con l’incremento del tempo speso online, la comunicazione digitale è diventata fondamentale. Vi è stato un aumento nell’uso di tutti i canali digital, non solo per l’interazione diretta con i clienti, ma anche per intercettare le mutate esigenze dei consumatori e presentare nuovi prodotti e soluzioni. Inoltre, da sempre la cucina è l’ambiente della casa dove le emozioni delle persone che la abitano prendono forma e vita: la pandemia ci ha ricordato l’importanza di una comunicazione empatica, capace di comprendere lo stato d’animo dei consumatori pre e soprattutto post vendita, e di rimanere più vicini ai clienti, anche attraverso un potenziamento dei messaggi orientati a offrire soluzioni in grado di migliorare il benessere delle persone in cucina. Nella comunicazione del settore cucina/bianco credo che una chiave di successo sia l’esperienza del cliente. Ciò include non solo la qualità del prodotto, ma anche il servizio clienti, la facilità d’uso e la presentazione. Il brand deve essere in grado di dimostrare (e sottolineo dimostrare) che è davvero in grado di comprendere le esigenze dei suoi clienti e di fornire soluzioni innovative e convenienti.

Blu Wom Milano, Patrizia Fabretti

||||||||

Patrizia Fabretti, CEO di Blu Wom Milano

Nel settore cucina/bianco penso che la comunicazione si stia sempre più concentrando su piani strategici e di business che puntano a mettere in luce i contenuti legati ai prodotti, alle tecnologie presenti, all’impatto sociale, ma anche ai servizi offerti. Non da ultimo una sempre Blu Wom Milano è un’agenzia di integrated media relations che opera nel mercato nazionale ed internazionale. Obiettivo primario dell’agenzia è quella di costruire e valorizzare la visibilità delle aziende nei confronti dei rispettivi target di riferimento. I clienti dell’agenzia sono aziende riconosciute e apprezzate a livello mondiale e operanti principalmente nel settore dell’arredamento e del design. Attualmente i clienti sono: Altamarea, Arrital, Feeling Home by Arrital, Beko, Busnelli, Kinedo, Mcz, Plinio il Giovane, Sanitrit e Sergio Leoni. www.bluwom-milano.com Blu Wom Milano maggiore attenzione ai temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, e alla loro comunicazione. Gli obiettivi dei brand sono duplici: da un lato incrementare la domanda e dall’altro dare supporto alla forza vendite/trade. In questa nuova fase, per le aziende la comunicazione sta ricoprendo sicuramente un ruolo cruciale all’interno degli obiettivi di crescita del brand e di incremento/supporto alla sua reputazione sul mercato. Oggi i messaggi che vengono veicolati dalle aziende sono tanti e spesso non arrivano in modo mirato e corretto al target di riferimento. Bisogna quindi utilizzare nuove strategie per uscire dal mucchio, comunicando magari meno ma meglio. Un prodotto non deve essere presentato, ma raccontato tramite i suoi valori, le sue idee e gli impegni presi nel sociale. L’attuale periodo storico impone ai brand una revisione dei modi e dei metodi di comunicazione. 

Ghénos Communication, Gabriella Del Signore

||||||||

Gabriella Del Signore, Founder & Managing Director di Ghénos Communication

Si parla molto di storytelling, credo che oggi sia un termine un po’ inflazionato e inteso in senso un po’ troppo ampio. Dice tutto e non dice nulla. Narrare un brand è come scrivere un libro dove il racconto fonda i cardini sul viaggio dell’eroe. Non basta scrivere un testo, si deve far leva sulle emozioni, raccontare qualcosa in cui il lettore si possa identificare e immedesimare. Bisogna fornire spunti per la formazione di pensieri critici e visioni personali, io credo sia più importante raccontare il brand attraverso contenuti nativi per far sì che entri con i suoi valori a far parte dell’immaginario e del vissuto personale del consumatore. Mi sento di poter affermare che non esiste il mezzo di comunicazione, ma i mezzi di comunicazione. Integrando media cartacei, on line, video, canali digitali. Di sicuro vale il principio che se non comunichi non esisti. Poi la scelta di quali mezzi utilizzare, ancora una volta, sarà determinata dagli obiettivi che l’azienda si prefigge di raggiungere. Noi come agenzia abbiamo però il compito e il dovere di indirizzare le scelte verso nuove aperture. Il digitale rappresenta una sfida continua e in questo universo si può lavorare esplorando e approfondendo sempre nuove modalità. B2B e B2C sono aree differenti, con obiettivi, linguaggi e modalità di approccio diversi. L’autorevolezza del media soprattutto in questo caso la fa da padrona. Supportare il business delle aziende con la comunicazione verso gli interlocutori privilegiati e stakeholder richiede un maggiore sforzo per individuare le feature più adatte che la tecnologia digitale mette a disposizione, pensiamo agli showroom virtuali e ai configuratori, l’accessibilità a informazioni più tecniche attraverso qr code e la realtà aumentata. Per questo penso che le versioni online delle testate specializzate e di categoria possano estendere con autorevolezza il raggio di azione.”

M&C SAATCHI PR:  Francesca Noseda 

||||||||

Francesca Noseda. CEO Di M&C Saatchi PR

Siamo consapevoli che le relazioni fisiche, interrotte dalla pandemia, oggi sono un valore di primaria importanza per poter raccontare in maniera efficace i prodotti, per trasmettere la poesia e i contenuti dei progetti. Probabilmente abbiamo imparato a privilegiare la qualità degli eventi e dei momenti con la stampa rispetto alla quantità. In linea generale, il successo nella comunicazione di un brand si basa sullo storytelling e sull’experience, ma anche sulla qualità e solidità delle relazioni con la stampa che le agenzie hanno costruito negli anni. Non sono sufficienti lunghe mailing list di contatti, ma vince il livello di fiducia e di confidenza che l’agenzia riesce a instaurare. Solo in questo modo si riescono ad aprire porte che appaiono irraggiungibili e a garantire ai brand una copertura di qualità sui media. Anche in questo caso, siamo convinti che la qualità sia di gran lunga più efficace della quantità, soprattutto in settori così complessi come quello della cucina in cui i progetti devono essere raccontati, in cui la componente tecnologica è importantissima, ma non visibile al primo sguardo. Il comparto della cucina, infatti, intreccia design visibile e invisibile: due facce della stessa medaglia che hanno ragione d’essere solo in un racconto biunivoco. La carta stampata, che sia B2C o B2B, continua a essere il principale veicolo per la messa a terra dei valori e dei contenuti di ogni brand del design e lo è per l’autorevolezza che rappresenta, per il target a cui si rivolge, per la possibilità di avere adeguati spazi di approfondimento.

Per leggere il testo integrale clicca QUI oppure scarica la versione digitale dall’app di Progetto Cucina su  Apple Store e Google Play abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it