Già a fine novembre Claudio Feltrin si era esposto chiaramente in merito al decreto sul fondo di compensazione per il caro materiali nei bandi pubblici. L’esclusione del legno strutturale, i cui aumenti nel 2021 hanno toccato quota 250% rappresenta l’elemento principe per l’edilizia sostenibile che assorbe anidride carbonica anziché produrla, porterebbe aziende, lavoratori e cantieri a rischio chiusura.
Ma non solo: la penalizzazione del settore della bioedilizia, strategico per la transizione ecologica è chiara e pericolosa.
La lettera inviata al ministro della Transazione Ecologica
In merito a questo, il presidente di FedelegnoArredo Claudio Feltrin, interviene ancora sul decreto e lo fa con una lettera inviata al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
“La recente approvazione del Dl 157 ha generato nel settore edilizio uno stato di non chiarezza tale che ha avuto come immediata conseguenza il blocco totale degli ordini per cui le aziende, che hanno investito in impianti e assunto personale, non potranno garantire i posti di lavoro e, in casi estremi, nemmeno la propria continuità aziendale”.
“Purtroppo l’applicazione pratica di quanto introdotto non è chiara. La mancanza di chiarezza è nemica dell’economia. Motivo per cui chiediamo di porre fine quanto prima a questa confusione, in modo da mantenere attivo un volano economico di cui il Paese e le imprese hanno bisogno”.
Prosegue Feltrin nella lettera
© RIPRODUZIONE RISERVATA“FederlegnoArredo è stata tra i promotori della richiesta al Governo affinché le detrazioni avessero una durata pluriennale con l’auspicio di permettere alle famiglie, ma anche alle imprese, di organizzarsi e pianificare. Motivo per cui ha accolto favorevolmente l’impianto della Legge di Bilancio al riguardo. Ma quel che lascia maggiormente sorpresi è che le misure introdotte con il Dl Antifrodi abbiano colpito soprattutto l’Ecobonus (al 50% o 65%) e il Bonus Casa (al 50%). Già prevedono la partecipazione del cliente ai costi degli interventi per una percentuale importante e quindi un controllo sui prezzi”.
“Inoltre il Dl non prevede una fase transitoria facendo precipitare gli interventi in corso in un limbo preoccupante e, soprattutto, reiterando un vizio tipicamente italico. Il cambio delle regole in corso. Tale stravolgimento non danneggerà i furbi. Ma le famiglie che hanno iniziato gli interventi facendo affidamento su qualcosa a cui ora, di fatto, non possono più accedere”.
“Chiediamo che venga fatta immediatamente chiarezza anche circa i prezzi di riferimento a cui gli operatori debbano attenersi in attesa dell’emanazione del Decreto del Mite. Altrimenti un’intera economia sarà paralizzata. Chiediamo, infine che venga prevista anche un’esenzione per gli interventi minori. Naturalmente ci rendiamo fin da ora disponibili per collaborare col ministero per l’elaborazione dei prezzari affinché siano completi e in linea con il mercato”.
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