Il 39% dei consumatori italiani preferirebbe lavare i piatti o i vestiti invece di andare a fare spese nei negozi fisici, mentre il 42% pensa che fare shopping in store è solo una delle cose da dover fare, in entrambi i casi fare shopping nei negozi tradizionali equivale praticamente ad un’attività quasi noiosa, e priva di stimoli. Almeno è quanto emerge dal report
La ricerca di Capgemini evidenzia comunque che per i consumatori i punti vendita conservano sempre un ruolo importante, soprattutto per la possibilità di toccare con mano il prodotto. Detto ciò i consumatori chiedono ai negozi non solo di coprire tutte le funzioni offerte dall’online – come il conoscere la disponibilità del prodotto prima di recarsi in negozio o la consegna in store in giornata – ma, vogliono negozi che vadano oltre al semplice vendita di prodotto: il 59% degli italiani vorrebbe che gli store avessero spazi di socialità, in cui far corsi di cucina o fai da te, inoltre il 66% degli italiani si aspetta punti fedeltà per ogni visita del negozio. «I negozi del futuro dovranno essere parecchio diversi se vogliono dare ai consumatori un motivo per abbandonare il computer, lasciar perdere i piatti da lavare e andare a visitare un punto vendita», prosegue Emiliano Rantucci. «Quel che emerge chiaramente da questo report è che i negozi hanno ancora un ruolo importante da giocare. Il settore assisterà nei prossimi anni a una battaglia affascinante per definire le esatte caratteristiche della nuova generazione dei negozi. La sfida per creare una esperienza retail moderna è ormai chiara e vede l’opposizione tra i retailer tradizionali, con una lunga storia di successo nella gestione di negozi fisici e i nuovi player digitali, focalizzati su internet e sulla tecnologia mobile».
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