Calano i ritardi gravi dei pagamenti, ma non nel commercio al dettaglio

Migliora lo scenario dei pagamenti delle imprese italiane, lo conferma Cribis D&B che sottolinea che per il secondo trimestre 2016 continuano a diminuire i ritardi gravi nei pagamenti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese. “Attualmente la percentuale di ritardi gravi è pari al 13,1%, un calo rispetto allo stesso periodo del 2015 del 14,4%. Un buon segnale per il sistema imprenditoriale italiano che evidenzia una minor difficoltà delle imprese nel saldare le fatture ai fornitori. Il 35,4% delle aziende invece paga alla scadenza e il 51,5% entro un mese dalla stessa” evidenzia la nota dello studio. A livello territoriale le imprese del Nord Est sono le più puntuali: il 44,2% paga alla scadenza mentre i ritardi gravi sono solo il 7,6%. Situazione opposta per Sud e Isole, dove solo il 22,4% è virtuoso e ben il 22,2% fatica a saldare i debiti. Bene anche il Nord Ovest (41,3% di pagamenti alla scadenza, 8,8% oltre il mese di ritardo), situazione intermedia per il Centro Italia (31,2% di imprese puntuali, 15,8% i cattivi pagatori). “Entrando nel dettaglio delle singole regioni invece è il Veneto ad aggiudicarsi il primo posto in fatto di puntualità con il 45,3% di imprese virtuose. Seguono, per completare le prime posizioni, l’Emilia Romagna (45,2%) e la Lombardia (45,1%). In fondo alla classifica troviamo invece la Sicilia con solo il 19,1% di pagamenti regolari contro un 23,9% di gravi ritardi. Male anche Calabria (20,4%) e Campania (20,8%)”. Va però aggiunto che solo il 25,6% delle imprese che operano nel commercio al dettaglio è puntuale, dove ben il 21,2% invece fatica a saldare i debiti ben 8 punti percentuali in più della media nazionale.

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