La detrazione del 50% per l’acquisto di mobili è a rischio per il 2025

La detraibilità delle spese per elettrodomestici collegata a ristrutturazioni potrebbe terminare con la fine dell'anno. L'alternativa è una riduzione dal 50 al 36% della quota detraibile
Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Non si parla ancora di rifinanziamento per il cosiddetto ‘Bonus mobili’, l’agevolazione che consente di detrarre dall’imponibile il 50% del costo di elettrodomestici e mobili suddiviso in dieci anni. In mancanza di provvedimenti, la misura (valida solo se la spesa fa seguito a interventi di ristrutturazione) potrebbe scadere a fine anno.

Lo stesso si può dire per ecobonus e sismabonus, commenta Il Sole 24 Ore  ma il bonus era già, per così dire, ‘su una brutta china’. Nel 2021, infatti, il tetto di spesa per la detrazione Irpef era pari a 16mila euro, poi ridotti a 10mila nel 2022. Nel 2023 è passato a 8mila euro. Nel 2024 è sceso a 5mila euro. In pratica il massimo che un contribuente potrà detrarre non supera al momento i 250 euro all’anno.

Il quotidiano fa capire che la conferma del bonus non è sicura, e le opzioni vanno da una mancata conferma a una ulteriore riduzione, questa volta sull’aliquota detraibile che potrebbe passare dal 50 al 36% come peraltro potrebbe avvenire per i bonus edilizi.

La famiglie che hanno effettuato o porteranno a termine nel corso del 2024 interventi di ristrutturazione secondo le regole faranno quindi bene ad affrettarsi e concludere nell’anno gli acquisti di  frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.

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