Di seguito un estratto dall’articolo apparso sul numero di Marzo di Progetto Cucina.
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Berloni: un brand che dal 1960 in poi era rimasto nella memoria di molte persone. Finito in amministrazione controllata nel 2019 e ‘salvato’ solo apparentemente da un gruppo asiatico, era tornato poi nelle cure dei giudici fallimentari.
Due anni fa se lo è aggiudicato (per circa 2 milioni di euro) Arredissima, la catena di store di arredamento fondata 30 anni fa da Franco Rinaldi e Ottavio Sartori. I due imprenditori hanno destinato il brand a un rilancio, una vera ripartenza, che ha preso concretamente forma il 7 febbraio con l’inaugurazione del primo Atelier Berloni all’interno del punto vendita ‘pilota’ di Arredissima – quello di Castelfranco Veneto – aperto nel 1999, primo tra i grandi store che oggi sono 27.
“Era un’opportunità che avevamo accarezzato da tempo e che, non appena se n’è presentata l’occasione, abbiamo colto al volo”, ricorda Ottavio Sartori Amministratore delegato, “il marchio Berloni è storico ed è sul podio dei brand più conosciuti in Italia, al contrario del nostro che è poco noto”.
Una linea? No una azienda!
Inizialmente i due imprenditori veneti avevano in mente la creazione di una linea dedicata: Berloni by Arredissima e creare dei corner all’interno del normale allestimento degli store. Valutando però meglio il prestigio del brand, Sartori e Rinaldi hanno deciso di fare qualcosa di più e creare una nuova società la Berloni Srl con una produzione affidata ad aziende della Marca trevigiana, con sede a Riese Pio X, e un posizionamento di alto livello.
“Volevamo onorare la memoria storica del brand fondendola però con le suggestioni derivate dalla nostra trentennale esperienza. La scelta di costituire una società autonoma, mantenendo pressoché invariato anche il logo originale, è venuta quindi naturale, dopo attente riflessioni, perché volevamo preservare e valorizzare l’eredità del marchio, dandogli al contempo un’impronta profondamente territoriale, specialmente per quanto concerne la selezione dei fornitori e del designer. E non a caso siamo partiti dalla Marca. Qui, dove tutto è cominciato anche per noi” ha detto Ottavio Sartori.
Dalla matita (si fa per dire) del design asolano Michele Marcon sono usciti mobili con linee geometriche, superfici e colori caldi, un richiamo all’eleganza del design italiano che valorizza la capacità di Arredissima di offrire un arredamento completo che integra i componenti più tecnologici, come le cucine appunto, con i tavoli, le sedie e i complementi di arredo.
Estensione in Italia…
L’obiettivo di Arredissima – che oggi è presente in Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Lazio e Sardegna – è di aggiungere all’offerta di cucine e arredo di tutti i suoi store, degli ‘Atelier Berloni’, spazi di circa 200 mq ciascuno e ben distinti dal resto dell’esposizione, che saranno caratterizzati da un ambiente raffinato, dove lo studio dell’illuminazione e la disposizione dei prodotti assumono un ruolo di primo piano.
Dopo Castelfranco apriranno anche tutti gli altri atelier: nella pagina del sito di Berloni si prendono già appuntamenti per visite negli store di Udine, Padova, Verona, Bolzano e Udine nel Nordest; Bologna, Modena, Reggio e Rimini in Emilia; Ancona, Firenze, Perugia, Pomezia e Roma in Centro Italia; a Cagliari e nel Sud a Caserta, oltre ai sette store lombardi e tre piemontesi, anche se l’allestimento degli atelier Berloni veri e propri è ancora in corso.
… presto l’espansione all’estero
“A quel punto potremo seriamente iniziare a pensare di espanderci all’estero, dove il nome di Berloni era a sua volta molto conosciuto e apprezzato”, ha detto Sartori. L’estero è infatti il proseguimento naturale della strategia di lungo termine di Rinaldi e Sartori. Per prima cosa il ‘Progetto Italia’, cioè l’estensione in quasi tutte le regioni con un obiettivo di 36 store e poi lo sbarco sui mercati esteri dove però gli aspetti innovativi dell’offerta Arredissima (la consulenza esperta, la possibilità di arredare ogni ambiente della casa) sono già standard di mercato. Occorreva inserire nell’offerta quello che il cliente estero si aspetta da un brand italiano cioè il design più elegante.
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