Bando al superfliuo nel progettare

Secondo Draga Obradovic e Aurel K. Basedow si va verso oggetti che coniugano estetica e praticità, eliminando il superfluo per lasciare spazio all’utilità
Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, soci dello studio Draga & Aurel

Questo è l’estratto di una inchiesta sulla funzionalità nel design delle cucine apparsa sul numero di Settembre di Progetto Cucina.

L’intero numero è scaricabile attraverso Apple Store o Google Play. Per scaricare il pdf basta cliccare qui

Fondato nel 2007 da Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, Draga & Aurel è uno studio multidisciplinare e laboratorio di arte, design collezionabile e articoli per l’arredamento, con studio e atelier a Como. Con un background diversificato nell’arte, nella moda e nell’artigianato, i due designer sono conosciuti per il loro approccio originale e artistico ai materiali e alla composizione.

“La funzionalità nel design sta attraversando una profonda evoluzione. Le tendenze contemporanee ci spingono verso oggetti che coniugano estetica e praticità, eliminando il superfluo per lasciare spazio all’utilità delle cose. Non solo, oggi la funzionalità si misura anche attraverso la capacità dell’oggetto di dialogare con lo spazio, cambiandone l’aspetto e la percezione a seconda di chi lo vive; un approccio che da sempre è al centro della nostra ricerca sui materiali, sulla trasparenza e sulla luce. Progettiamo con l’intento di trasmettere serenità e creare un’armonia tra arte e design, espressione della nostra dualità e apertura all’inaspettato. Nel percorso creativo, puntiamo a un risultato ma spesso ne scopriamo un altro, lasciandoci guidare oltre i confini prestabiliti. I nostri complementi sono esteticamente complessi, ma soprattutto, sono concepiti per essere fruibili, durevoli e senza tempo. Sperimentiamo con la fluidità della resina, con sfumature cromatiche e forme differenti per creare pezzi sospesi tra arte e design e che, allo stesso tempo, conservano un’anima estremamente funzionale. La trasparenza, in particolare, ci permette di creare rifrazioni inaspettate che interagiscono con la luce e la prospettiva, trasformando continuamente l’ambiente. Questo gioco di percezioni rende lo spazio dinamico e in continua evoluzione, preservando il fascino dell’oggetto nel tempo”

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