Assarredo: trasformare in opportunità la sfida del Regolamento Ecodesign

Assarredo intende seguire la definizione del Regolamento europeo valorizzando i plus del made in Italy: filiera corta e posizionamento premium
La facciata della sede di Bruxelles del Parlamento Europeo Shutterstock

I mobili sono una delle categorie che dovranno per prime applicare il Regolamento europeo Ecodesign (in fase di elaborazione), che dovrà stabilire le specifiche di progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili cui saranno soggetti tutti i beni commercializzati all’interno della Ue.

Maria Porro, presidente di Assarredo nonché di Salone del Mobile.Milano

«I tempi sono ancora lunghi, ci vorranno almeno un paio d’anni per arrivare alla definizione di questi requisiti di sostenibilità, attraverso i cosiddetti Atti delegati, che poi dovrebbero essere riportati in un passaporto digitale (Digital Product Passport, ndr)», ha spiegato al Sole24 OrMaria Porro , presidente di Assarredo.

Occorre presidiare da subito la discussione a Bruxelles, per dirigere la normativa verso aspetti che siano rilevanti per la nostra industria del mobile. «Esiste già una lista di requisiti che i prodotti di design dovranno avere“, – aggiunge Porro , “tra cui la durabilità, la possibilità di riutilizzo, la disponibilità di ricambi, la riparabilità, la disassemblabilità, la presenza di sostanze pericolose, le informazioni sul prodotto».

Attraverso FederLegnoArredo, le aziende italiane vogliono trasformare la sfida in una opportunità: «il Passaporto digitale potrebbe essere uno strumento valido per far emergere che siamo una filiera corta, che c’è controllo delle materie prime utilizzate, che i nostri sono prodotti di qualità e dunque durevoli e quindi dare valore a quegli aspetti immateriali che difficilmente si riescono a trasferire al consumatore».

C’è però un rischio: le aziende italiane sono in maggioranza medio piccole e concentrate sul prodotto, hanno strutture amministrative agili “ed è necessario che la nuova regolamentazione non si traduca in un aggravio di burocrazia e costi per le imprese”, osserva Edi Snaidero, presidente di Efic.

Se ben disegnato, il regolamento sull’Ecodesign può essere una grande opportunità per le aziende italiane, che hanno prodotti di fascia alta e che dunque potrebbero essere favoriti da questa normativa e in particolare dal passaporto, che potrebbe diventare uno strumento per vigilare contro i fenomeni di elusione delle regole da parte dei produttori extra-Ue.

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