La regione Lombardia ha approvato la Legge regionale del 16 luglio – n.13 recante “Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico della Lombardia”. Il provvedimento segue l’accordo Stato Regioni avente per oggetto il cosiddetto Piano casa per l’edilizia residenziale pubblica previsto dall’articolo 11 del decreto legge n. 112 convertito nella legge 133/2008. Le principali linee di intervento consistono nelle possibilità di ampliamento volumetrico del 20% per le residenze uni e bi-familiari, e di ogni altra residenza privata di volumetria non superiore a 1.200 metri cubi. È possibile inoltre demolire e ricostruire gli edifici residenziali e produttivi con aumenti della cubatura fino al 35%. Il tutto anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, ma legando gli interventi al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Come è riportato nell’articolo 1, “la presente legge promuove un’azione straordinaria dei soggetti pubblici e privati per conseguire la massima valorizzazione del patrimonio edilizio e urbanistico del territorio lombardo e per rispondere ai bisogni abitativi delle persone e delle famiglie, attraverso la tempestiva ed urgente riqualificazione dello stesso (…), contestualmente contribuendo al rilancio del comparto economico interessato”. L’Ance, associazione nazionale costruttori edili, ha espresso grande apprezzamento per la legge, che viene vista come una vera boccata d’ossigeno per il settore. Molto critica invece la posizione di associazioni ambientaliste come il Fai, Italianostra, WWF e Legambiente. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it