Confcommercio prevede acquisti di Natale tiepidi. Nel dettaglio le famiglie italiane spenderanno mediamente l’1,2% in meno rispetto al 2009. Si passerà da 1.354 euro a 1.337 euro. Nei pacchi di Natale finiranno meno articoli d’abbigliamento, calzature, sport e accessori (-4%). Si compreranno meno libri, cd e dvd (-1,2%). Dovrebbero tenere profumeria e benessere, giocattoli, altri giochi e telefonia. Al contrario gli italiani spenderanno di più in generi alimentari (+0,6%) e per i digital portable product anche di nuova generazione, come i tablet (+2,7%), e per elettrodomestici, mobili e consumer electronics (+0,5%). Bene anche computer e accessori (+1,5%). La confederazione prevede che “per elettrodomestici e tv gli italiani spenderanno 2 miliardi, mentre per informatica e telecomunicazioni 1,1 miliardi e nel totale la spesa aggiuntiva presso i negozi sarà di 11,3 miliardi di euro”. Il centro studi di Confcommercio ha rivisto al rialzo la stima del PIL per il 2010 (da +0,7% a +1%), ma ha ridotto quella per il 2011 (da +1% a +0,9%). L’inflazione è prevista stazionaria (+1,6% nel 2010 e +1,8% nel 2011), però i consumi delle famiglie sono visti sempre in affanno: +0,4% nel 2010 e +0,9% nel 2011: ”anche se la recessione è tecnicamente finita per la vera guarigione dell’economia bisognerà aspettare il 2012”. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha inoltre dichiarato: “’In un quadro economico in cui il ritorno alla crescita è ancora incerto, lento e fragile e permane la fase altalenante del clima di fiducia, della produzione industriale e della domanda interna, i consumi delle famiglie sono sostanzialmente stabili. La recessione può considerarsi tecnicamente finita ma la propensione al consumo e il patrimonio fiduciario delle famiglie potrebbero mostrare a breve segnali di cedimento. Per questo è necessario consolidare e rafforzare queste componenti proseguendo con le riforme utili al rafforzamento della competitività complessiva del sistema-Paese, a cominciare da quella che noi consideriamo la madre di tutte le riforme e cioè la riforma fiscale. È questa la via maestra per distribuire maggiori risorse per gli investimenti delle imprese e per rilanciare i consumi delle famiglie”. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare progettocucinabiz.it