Accordo con Sindacati e governo: ecco dove e cosa produrrà Beko in Italia

È vicina la conclusione del lungo braccio di ferro fra Beko Europe da una parte e sindacati, appoggiati con forza da molti enti locali e in parte dal Governo sul destino delle attività ex Whirlpool. Il Sole 24 Ore afferma che i sindacati (Fim, Fiom, Uilm e Uglm oltre a Filcams, Fisascat, Uiltucs e Ugl) sono riusciti a strappare una riduzione degli esuberi dagli iniziali 2mila a 1.300 circa, alzare il piano di incentivazione all’esodo volontario fino a 85mila euro e ottenere ammortizzatori sociali per 24 mesi e politiche attive per il reimpiego.

La firma potrebbe avvenire lunedì 14 al Mimit.

Il gruppo Beko conferma l’impegnop a investire 300 milioni in Italia per sviluppare le aree di eccellenza connesse alle funzioni di Industrial Design e delle tecnologie del cooking, dove il gruppo punta ad avere la leadership di mercato e per migliorare la produttività degli stabilimenti.

A Cassinetta di Biandronno si realizzerà il polo europeo per prodotti da incasso, per cottura e refrigerazione,

A Melano il polo europeo per produzioni pianí di cottura a gas, radianti e induzione,

A Comunanza il sito per la produzione di lavasciuga e di lavasciuga/lavatrici da incasso di alta gamma,

A Carinaro (CE) il polo europeo per le parti di ricambio e gli accessori e centro italiani di ricondizionamento per gli elettrodomestici usati.

E Siena? NNulla da fare è confermata la chiusura. È stato avviato un percorso di reindustrializzazione, per cui è già stato individuato un advisor esterno, c’è l’impegno del Mimit che ha già dato mandato ad Invitalia per valutare la possibilità di acquisto dell’immobile di Via Toselli. È stato concordato il ricorso all’ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) anche in deroga, per un periodo di 24 mesi.

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