Quanto emerge dal Rapporto Gestione RAEE 2020, è un riassunto dei risultati delle dichiarazioni annuali fatte dagli impianti iscritti. Nel corso del 2020 gli impianti di trattamento hanno avviato al recupero quasi 480mila tonnellate dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Più precisamente, i quantitativi sono pari a 478.817 tonnellate di rifiuti elettronici di provenienza domestica e professionale, originati su tutto il territorio nazionale. Si tratta di informazioni essenziali per la filiera. Perché sulla base di questi dati viene monitorato l’andamento dell’Italia rispetto ai target di raccolta fissati dall’Unione Europea.
I dati presenti nel Rapporto RAEE 2020 sono disponibili anche su raeeitalia.it
Il servizio online del Centro di Coordinamento RAEE, nella sezione dedicata Rapporti Impianti ripropone in
maniera integrale tutte le voci del report: RAEE domestici, RAEE professionali, AEE immesse, Impianti, target europeo.
Non si ferma l’incremento degli impianti dichiaranti
Un primo dato molto positivo che emerge dal Rapporto Gestione RAEE 2020 è il trend di crescita costante del numero di impianti di gestione RAEE che hanno effettuato la dichiarazione annuale al CdC RAEE. Pari a 1.050, ben 74 in più rispetto al 2019.
In termini di ripartizione sul territorio nazionale, la numerica più consistente rimane appannaggio del Nord Italia con 729 strutture. Seguito a distanza dall’Area Sud che con 173 strutture (+26 rispetto al 2019). Che supera il Centro Italia dove si contano 148 impianti (+10 rispetto al 2019).
Andamento delle dichiarazioni
Come già evidenziato, nel corso del 2020 gli impianti hanno dichiarato di avere gestito complessivamente 478.817 tonnellate di RAEE. Valore che corrisponde a un incremento del 3,2% rispetto all’anno precedente.
Poco più del 77% dei volumi complessivi (pari a 369.569 tonnellate) è riconducibile ai RAEE domestici, un’incidenza maggiore rispetto al 2019 in forza di un incremento del 4,45%. Mentre il 22,82% (pari a 109.248 tonnellate) si riferisce ai RAEE professionali, il cui peso al contrario registra un leggero calo (-0,79%).
Entrando nel dettaglio della composizione dei rifiuti tecnologici domestici, i grandi bianchi (R2) si confermano il raggruppamento più significativo, ma è quello dell’elettronica di consumo (R4) a registrare l’incremento percentuale più elevato (+12,2%) rispetto al 2019, mentre quello delle sorgenti luminose (R5), complice la situazione pandemica, conosce una vera e propria battuta d’arresto (-31,59%).
Tasso di raccolta e obiettivi europei sui RAEE 2020
I dati forniti dagli impianti di trattamento dei RAEE al Centro di Coordinamento permettono di valutare a che punto è la raccolta dei rifiuti elettrici dell’Italia rispetto agli obiettivi imposti dalla Direttiva europea sui RAEE 2012/19/UE. Il dato, ricavato sulla base dei dati disponibili al 30 giugno 2021, segnala un tasso di ritorno in calo per il secondo anno consecutivo che si attesta al 36,80%.
All’origine di questo decremento vi sono due fattori: da una parte un aumento dell’immesso di AEE del triennio 2017-2019, la cui media si attesta a 1.301.302 tonnellate (+10,9% rispetto al triennio precedente), dall’altra il calo dei volumi dei rifiuti provenienti dal professionale.
Se a livello di sistema Italia il tasso di avvio al trattamento adeguato è in diminuzione, scorporando il dato emerge che il risultato dei RAEE domestici è in crescita, mentre peggiora nel professionale.
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