Il convegno dell’Osservatorio della multicanalità promosso da Nielsen ha posto l’accento sull’importanza dei dati e della profilazione. Prima cosa sono poche le aziende che dichiarano di non raccogliere dati sui propri clienti (7%). “I più attivi sono gli Istituti Bancari e le aziende dedicate ai Servizi Finanziari e Assicurativi. Le aziende del settore Largo Consumo si stanno muovendo velocemente verso lo sviluppo di capacità di lettura granulare dei propri mercati e, in parallelo, stanno sviluppando gli strumenti per la progettazione sinergica di contenuto, contesto e canale. I settori che sembrano invece interpretare in maniera meno efficiente il cambiamento sono i player delle utility che pur avendo la possibilità di raccogliere una mole rilevante di dati, dimostrano di non saperne sfruttare le potenzialità”. Per quanto concerne la raccolta dati, le principali fonti di acquisizione degli stessi da parte delle aziende, conferendo assoluta preminenza ai programmi di loyalty digitalizzati e ai profili social ufficiali (45% del campione). “In un contesto di mercato estremamente competitivo, da un punto di vista comunicazione e marketing vinceranno le aziende che sapranno gestire in maniera integrata e virtuosa i dati, il contenuto e la tecnologia – ha osservato Paolo D’Ammassa, CEO & Founder Connexia – Le tecnologie che accelerano permettono oggi di effettuare complesse analisi comportamentali e predittive e di identificare gli utenti in tutto il customer journey, che presto sarà ridefinito da intelligenza artificiale, oggetti connessi e nuovi modelli di vendita. Le aziende devono imparare a dire basta alla gestione a silos delle attività di comunicazione e marketing e fare leva sui dati a disposizione, arricchendoli e definendo una content strategy orientata all’ingaggio e alla conversione, per puntare ad un marketing esponenziale che produca efficienza e risultati”. Ma, non è tutto: nel futuro, la geo localizzazione in real time su dispositivi mobile costituirà per esempio una risorsa estremamente preziosa negli anni a venire, sebbene sia poco sfruttata allo stato attuale (14%). Inoltre, i nuovi consumatori si attendono sono offerte immediate e personalizzate, casse self-service, controlli rapidi per verificare la disponibilità del prodotto, garanzia di WI-FI all’interno dello store e assistenti alle vendite in grado di accettare pagamenti in mobilità, senza dover necessariamente passare dalla cassa. “Il quadro che emerge da Shopping (R)evolution evidenzia quindi come sia in corso una vera e propria rivoluzione nel mondo del business, dovuta principalmente all’ingresso di digital e mobile nelle logiche e nelle dinamiche di consumo. Il tessuto sociale ed economico appare profondamente permeato dal fattore multicanalità e i trend evidenziati sono in rapido e costante aumento” hanno concluso i ricercatori dell’Osservatorio.
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