1° trimestre: migliorano gli utili di Indesit Company

Il CdA di Indesit Company ha approvato i dati relativi al primo trimestre del 2010. I ricavi ammontano a 601,4 milioni di euro, in crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo (ebit) passa da 1,2 a 35 milioni di euro e la sua percentuale sul fatturato da 0,2% a 5,8%. Il risultato netto ha registrato un utile di 16 milioni di euro, contro una perdita di 14,6 milioni del primo trimestre del 2009. Migliora anche l’indebitamento finanziario, che passa da 658,5 a 383,3 milioni di euro. L’Italia ha contribuito al fatturato per 110,6 milioni di euro (+3%), crescendo sia nel free standing, dove si segnala il buon andamento del marchio Hotpoint-Ariston, sia nel built in, dove ha ottenuto buone performance il brand Indesit. Da Uk e Irlanda arrivano 171,1 milioni di euro (+2,6%), grazie a un miglioramento del price/mix. Negli altri Paesi dell’Europa occidentale (Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera, Benelux, Scandinavia, Lettonia, Estonia, Lituania) il fatturato è stato di 140,3 milioni di euro (+8,3%). In Europa orientale la crescita è stata del 5,4%. L’area Russia (Russia e Repubbliche asiatiche) continua a perdere terreno: -12%. L’andamento positivo è riconducibile, secondo l’azienda, alle azioni intraprese nel 2009, tra cui il miglioramento dei prodotti e del price/mix, ai costi minori delle materie prime e a maggiori efficienze dei processi produttivi. Sono inoltre aumentati gli investimenti pubblicitari. “Stiamo rilanciando gli investimenti riuscendo contemporaneamente a migliorare la solidità patrimoniale che rimane il nostro obiettivo primario” ha dichiarato Andrea Merloni, vice presidente di Indesit Company. “Il nostro impegno continua a dare i risultati attesi”, ha aggiunto Marco Milani, amministratore delegato di Indesit Company. “Dobbiamo ora continuare ad operare affinché il Gruppo consolidi i propri vantaggi competitivi, in un mercato europeo caratterizzato da una forte concorrenza e che mostra segnali di ripresa ancora deboli”.