Questa mattina si è tenuta la terza edizione del convegno “Dove va lo shopping” organizzato da TradeLab volto ad analizzare come si muovono i flussi e i comportamenti d’acquisto all’interno delle grandi polarità commerciali, in particolare centri commerciali, centro cittadino e Internet. I dati della ricerca dedicata al tema dalla società di consulenza puntano i riflettori su alcune evidenze, la prima di conferma ovvero l’avanzata dell’online come luogo di acquisto e luogo di acquisto fluido e quindi sempre più sovrapposto alle altre polarità; la seconda più di rottura rispetto a quanto emerso nelle due edizioni precedenti: il retail ‘classico’ ha bisogno di reinventarsi. Non a caso Luca Pellegrini, presidente di TradeLab e docente di marketing distributivo allo IULM, ha suggerito che la distribuzione dovrebbe fare quello che ha fatto ‘Circle de Soleil’ che ha rinnovato completamente il concetto di spettacolo circense pur rimanendo un circo. D’altronde gli stessi dati illustrati da TradeLab dicono che oggi quello che vince nel retail è la differenziazione in un contesto commerciale che però è all’opposto assolutamente omologato e indifferenziato. Ebbene lo shopper sta mandando dei segnali di ‘stanchezza’ e di assuefazione rispetto a questo contesto espressi con una più alta selezione nei confronti delle polarità e dei luoghi di shopping che frequenta nelle fasi di acquisto, anche perché come ha evidenziato Maddalena Borella di TradeLab e curatrice della ricerca: “le differenze fra le diverse polarità e i luoghi di ciascuna polarità sono sempre più deboli e quindi ha sempre meno ragioni per visitarne tanti” e ci permettiamo di aggiungere ha meno motivazioni a non migrare su Internet. In sintesi quindi per primo lo shopper chiede al retail nuovi stimoli e maggiore differenziazione: nuovi luoghi, nuovi contenitori, nuovi negozi, nuovi prodotti nei negozi, nuove attività, ma anche nuovi modelli di business
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