Stosa Cucine, uno sguardo saldo al futuro 

Anche quest’anno la crescita è guidata da forti investimenti produttivi e da un'espansione capillare della rete di vendita in Italia e all’estero
David Sani, Direttore Commerciale di Stosa Cucine Foto di Gabriele Forti

Di seguito un estratto dall’articolo apparso sul numero di Maggio-Giugno di Progetto Cucina.

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In anni complessi per il settore dell’arredo, segnati da incertezze e cambiamenti nelle dinamiche internazionali, Stosa Cucine dimostra ancora una volta la propria capacità di affrontare le sfide del mercato con solidità e visione. A livello di giro d’affari, l’azienda ha chiuso il 2024 con un fatturato pari a 187,5 milioni di euro, in crescita del +1,4% rispetto all’anno precedente, confermando il proprio ruolo di riferimento tra i produttori italiani di cucine. Come evidenzia a Progetto Cucina David Sani, direttore commerciale, questo risultato rappresenta molto più di un dato numerico: è il frutto di una strategia che unisce innovazione, solidità organizzativa e visione internazionale, elementi sempre più imprescindibili in un contesto in continua evoluzione.

Investimenti e nuova capacità produttiva: la spinta della Smart Factory

Alla base della crescita di Stosa Cucine c’è un importante lavoro di ottimizzazione delle infrastrutture produttive e logistiche. In particolare, il progetto Stosa Green Park, un polo produttivo con una nuova viabilità, inserito armoniosamente nell’ambiente, rispettoso del paesaggio e della comunità con aree verdi, nata dalla riqualificazione totale del territorio, e voluto per trasferire la coerenza tra i valori e gli obiettivi perseguiti e quelli effettivamente raggiunti. Grazie a importanti investimenti in macchinari all’avanguardia e a impianti ad alta automazione e all’acquisto di terreni per l’espansione degli stabilimenti, i nuovi lotti ospiteranno circa 27.000 mq di linee produttive, vero e proprio fiore all’occhiello di una Smart Factory.
Questa fabbrica creerà anche nuove opportunità occupazionali e continuerà a includere programmi di welfare aziendale. Oltre a questo, continua il manager, lo Stosa Green Park  sarà anche uno spazio aperto alle associazioni del territorio, diventando un centro di ispirazione e progettazione per architetti e comunità locali.

Il presidio del territorio: Stosa Store e Stosa Point

Negli ultimi anni la presenza di Stosa Cucine sul territorio è diventata ancora più capillare grazie a un presidio mirato. L’azienda ha inaugurato infatti, 32 nuovi negozi tra Stosa Store e Stosa Point e quest’anno prevede altre nuove aperture. A livello di giro d’affari, come spiegato da Sani, gli Stosa Store e Stosa Point incidono di circa il 50%, la restante parte è prodotta dai punti vendita plurimarca.
“La nostra priorità è quella di continuare a espandere in modo capillare la nostra rete sul territorio con nuovi punti vendita monomarca – spiega Sani -, non solo nel mercato italiano, in cui i soli Stosa Store e Stosa Point sono oltre 300, ma anche all’estero in cui siamo già presenti in oltre 40 Paesi e la cui quota di fatturato è di circa 35 milioni di euro.  La nostra rete commerciale è sempre attiva nella sua strategia di ampliamento del portfolio clienti con il fine di continuare il processo di consolidamento del brand sul territorio”.
La strategia perseguita dall’azienda, oltre a consolidare la posizione sul mercato, è finalizzata anche a rafforzare l’identità del brand, che in questi ultimi anni ha trovato un’immagine sempre più allineata ed efficace nel raccontare al meglio i valori aziendali fondativi come autenticità, innovazione, design, qualità e sostenibilità. E a cambiare è stata anche la comunicazione che, come spiega Sani “è mutata grazie alla capacità dell’azienda di interpretare il mercato e anticiparne trend e richieste. Prodotto e azienda si sono evoluti e la comunicazione non poteva che allinearsi per raccontare nel modo migliore cosa Stosa Cucine è diventata oggi, e come è cresciuta la sua offerta. Una svolta decisa verso la sostenibilità sociale, ambientale e di governance, frutto delle scelte etiche aziendali, ha impattato anche sui messaggi e sull’importanza di trasferire i valori di cui il prodotto Stosa è il contenitore. Ritengo che la crescita dell’azienda dell’ultimo triennio sia riprova dell’affidabilità, della riconoscibilità e del rispetto del marchio nel settore dell’arredo cucina”.

Export in primo piano: +19% sui mercati esteri

Se il mercato italiano ha mostrato segnali incoraggianti soprattutto nel secondo semestre, è stato l’export a guidare la crescita più significativa. Il fatturato internazionale dell’azienda è salito del +19% rispetto al 2023, con un’espansione concreta in aree strategiche come Europa, Medio Oriente, Nord America e Asia grazie. In queste regioni, la domanda di cucine di fascia alta continua a crescere, e Stosa ha saputo posizionarsi con intelligenza come brand premium dal valore accessibile, in grado di rispondere a esigenze estetiche e funzionali diverse, mantenendo al contempo un elevato rapporto qualità-prezzo.
Questa evoluzione ha permesso all’azienda non solo di intercettare nuove fasce di clientela, ma anche di consolidare relazioni con i principali distributori internazionali, rafforzando così la sua presenza nei mercati target.
Lo sguardo di Stosa Cucine è già rivolto ai prossimi anni, con una strategia chiara e ben articolata per consolidare ulteriormente la propria posizione nel panorama nazionale e internazionale. Come spiegato dal manager, l’azienda punterà a rafforzare la presenza nei mercati a maggiore potenziale, sia in Italia sia all’estero – dove l’anno scorso il fatturato è salito del +19% (vs 2023), grazie a un’espansione di aree strategiche come Europa, Medio Oriente, Nord America e Asia – con i suoi negozi monomarca.
Sebbene il mercato interno, infatti, abbia mostrato dei segnali di ripresa a partire dal secondo semestre 2024, è stato l’export a trainare la crescita complessiva dell’azienda. Per questo Stosa Cucine punta a consolidare la rete distributiva e le partnership con i principali operatori e stakeholder internazionali, con l’obiettivo di offrire collezioni sempre più calibrate sulle specificità locali.

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