Emo Design: “distinzione quasi impercettibile tra cucina e living”

Intervista a Carlo Ciciliot fondatore insieme a Lukasz Bertoli dello studio di Vittorio Veneto
Carlo Ciciliot, Ceo di Emo Design

Questo articolo fa parte dell’inchiesta sull’evoluzione della cucina vista dai progettisti, apparsa sul numero di ottobre di Progetto Cucina. Per leggere tutta l’inchiesta e l’intero numero, ricorda che la versione digitale è disponibile su Apple Store Google Play. Altrimenti  scarica il pdf qui!

Carlo Ciciliot e Lukasz Bertoli sono i fondatori di Emo Design, lo studio multidisciplinare di Vittorio Veneto (Tv). Lukasz Bertoli è laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, prima di fondare Emo design, ha collaborato con studi quali Polidesign, TD studio e GP Design Partners a Vienna lavorando per marchi come Chicco, Gardesa, Lorenz, Philips, Siemens, Citroen e Doppelmayr. Carlo Ciciliot, con una laurea in Relazioni Internazionali e un Master in Organizzazione e Sviluppo Economico, dopo un’esperienza in vari dipartimenti marketing aziendali, ha assunto la guida della gestione di Emo nel 2009 portando a bordo marchi come Philips, Samsung, Philip Morris International, De’Longhi e Franke.

La cucina è l’ambiente della casa che racconta, più degli altri, come sta cambiando la vita quotidiana delle persone. Dal punto di vista del progetto, in quale fase si percepisce maggiormente un cambiamento e, nella pratica, dove si dimostra?Il cambiamento si percepisce nell’atteggiamento delle aziende in fase di de nizione iniziale del progetto. Sono molto proattive e dimostrando una consapevolezza crescente nella strategia da adottare. Questa consapevolezza si traduce in una precisa considerazione dei competitor e del contesto specifico in cui operano. Osserviamo che
c’è una netta tendenza alla specializzazione, con aziende come Bora che si concentrano su nicchie di mercato ben definite, o come Abimis che continua a proporre una
visione professionale della cucina domestica attraverso una filosofia dell’abitare ben precisa. Per contro, vediamo che stanno scomparendo i player generici, che faticano a imporre la loro visione dell’ambiente cucina. Questo panorama in evoluzione si traduce in un mercato che offre al consumatore un ventaglio vastissimo di scelte. Dalle soluzioni ergonomiche alle ultime tecnologie, passando per un design ricercato, il consumatore ha la possibilità di approfondire ogni aspetto e trovare la soluzione ideale per le sue esigenze. La netta divisione tra i vari segmenti del mercato lascia spazio a una permeabilità sempre maggiore. Elementi tipici di un settore si ritrovano in altri, creando un connubio di soluzioni e idee innovative.

Quali sono le richieste per quanto riguarda la distribuzione delle diverse zone operative e conviviali?

Le richieste del mercato si orientano sempre più verso la creazione di una cucina che sia un ambiente profondamente integrato con la zona living. In molti casi, si tende a una vera e propria fusione o, quantomeno, a una coesistenza armoniosa dei due spazi. Un esempio emblematico è la cappa Vogue di Falmec. Nata come elemento funzionale, Vogue si trasforma in un vero e proprio oggetto d’arredo oversize che caratterizza l’ambiente cucina con la sua inaspettata presenza. Allo stesso tempo, il suo design elegante e minimale la rende un elemento perfettamente compatibile con l’estetica della zona living, avendo anche la funzione di lampada. Questa crescente attenzione all’integrazione tra cucina e living rispecchia le mutate esigenze dei consumatori. La cucina non è più solo un luogo deputato alla preparazione dei pasti, ma diventa un vero e proprio spazio conviviale, dove ci si ritrova con la famiglia e gli amici per condividere momenti di relax e socialità. Per rispondere a queste esigenze, le aziende del settore propongono soluzioni sempre più innovative, che permettono di creare ambienti fluidi e funzionali, dove la distinzione tra cucina e living diventa quasi impercettibile.

Carlo Ciciliot AD di Emo Design

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