Aran Cucine: in 60 anni dalla A di Abruzzo alla W di World

Intervista a Pasquale Consola, Corporate Marketing & Italy Retail Director
Pasquale Consola, Corporate Marketing Retail Program Director di Aran World

Un estratto di una intervista pubblicata sul numero di Luglio-Agosto di Progetto Cucina. L’intero numero è scaricabile attraverso Apple Store o Google Play. Per scaricare il pdf basta cliccare qui!

Comincia in terra d’Abruzzo, precisamente ad Atri, provincia di Teramo, la storia di ARAN Cucine. Era il 1962, esattamente l’anno di nascita di Renzo Rastelli, dal 2000 Ceo e titolare del gruppo. Entrato in azienda giovanissimo, negli anni Ottanta, è proprio Renzo Rastelli ad avere via via un ruolo decisivo sul fronte dell’internazionalizzazione e della distribuzione dei prodotti ARAN, anche grazia alla sua idea del “pacco piatto”, imballo che permetteva di spedire le cucine in versione da assemblare. “Un’idea semplice, ma geniale, che ha permesso di ottimizzare la logistica consentendo di stivare fino a 40 cucine in un solo container”, racconta Pasquale Consola, Corporate Marketing & Italy Retail Director. Ecco perché oggi i numeri di ARAN Cucine raccontano una storia di successo, quello di un’azienda che si estende su 70.000 metri quadrati coperti, presente in più di 120 Paesi e con una rete di 2.500 punti vendita. E fedele alle proprie radici, strettamente legate a questa parte d’Italia. “Il legame di ARAN Cucine con l’Abruzzo va oltre la semplice appartenenza geografica: è una connessione che si radica in valori condivisi, tradizioni e competenze che il territorio ha saputo trasmettere e custodire nel tempo”, spiega Pasquale Consola. “Atri, con la sua storia e la sua cultura artigianale, ha fornito all’azienda il contesto ideale per crescere e svilupparsi: questa è da sempre terra di artigiani, persone che mettono passione e capacità nel proprio lavoro, e questa cultura si riflette nei nostri prodotti. D’altro canto, abbiamo un ruolo nel sostenere l’economia locale, creando opportunità di lavoro e investendo in progetti che possono favorire la crescita culturale e sociale di tutta la comunità. ‘Made in Abruzzo’, dunque, non è una semplice etichetta ma un richiamo alla qualità e all’autenticità che caratterizzano questo territorio, un luogo che ha saputo custodire la propria tradizione e, allo stesso tempo, guardare avanti, con grande coraggio”.  

 Estetica o funzionalità?  

Nel mondo delle cucine, c’è però una sfida che va oltre la ricerca estetica e riguarda la funzionalità, un aspetto importante quando si è ai fornelli. Per riuscirci conta molto saper cogliere i trend e anticipare i cambiamenti di case, famiglie e stili di vita. “La nostra forza risiede nella capacità di essere sempre attuali, anticipare le tendenze e interpretare i cambiamenti degli spazi domestici senza perdere la nostra identità. Nel percorso di questa azienda il design è la risorsa in grado di unire funzionalità ed estetica. Solo così il prodotto finale può raccontare una storia fatta di innovazione tecnologica e rispetto di un patrimonio manifatturiero unico al mondo”. Ma oggi conta anche la sostenibilità ecologica e sociale. “La gestione localizzata della filiera limita i trasporti intercontinentali e ottimizza l’efficienza logistica. In più, rendiamo tracciabile ogni singolo componente e verificabile ogni standard adottato in fatto di sicurezza del lavoro e origine delle materie prime”. Parlare di sostenibilità in un settore come questo, infatti, oggi non è un “trend” da cavalcare ma una responsabilità concreta verso aspetti sociali, culturali, economici e relazionali. “Ogni prodotto, ogni processo, ogni relazione umana diventa per noi occasione per generare valore positivo. Ce lo chiediamo costantemente: quello che stiamo progettando migliora la vita delle persone? È rispettoso dell’ambiente? Avrà un impatto positivo sulla comunità?”. La risposta sta nelle scelte documentate e tangibili, come l’impiego di vernici ad acqua ecologiche e di materiali riciclabili, l’adozione di sistemi di produzione certificati ISO 14001 [si chiama così la norma internazionale che definisce i requisiti per un sistema di gestione ambientale o SGA, ndr] e il recupero degli scarti secondo una logica circolare.  

 

Molto italiani, molto sostenibili  

Tutta la produzione è alimentata da fonti rinnovabili e i pannelli in legno che utilizziamo sono certificati FSC®, cioè provenienti da fonti responsabili. In quest’ottica abbiamo anche realizzato la mappatura LEED [Leadership in Energy and Environmental Design, lo standard internazionale che attesta che un edificio ha soddisfatto i parametri di progettazione sostenibile ed efficienza energetica, ndr] dei nostri prodotti: la conformità a questi parametri rende i nostri prodotti ideali per progetti che puntano alla certificazione ambientale. Ma sostenibilità, per noi, significa anche investire nelle persone: tra oltre 45000 realtà analizzate da un’indagine congiunta de Il Sole 24ore e la società di ricerca Statista, ARAN Cucine è stata selezionata come una delle 250 aziende italiane leader in politiche di diversità e inclusione, un riconoscimento al nostro ambiente di lavoro inclusivo, che valorizza il merito, promuove l’equità e favorisce la partecipazione di tutti. Inoltre, abbiamo intrapreso un percorso di valutazione ESG (Environmental, Social, Governance, la valutazione che misura le performance di un’azienda in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance) per allinearci agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU”. 

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