Più voce al settore

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Se vogliamo davvero che il nostro comparto diventi parte dello sviluppo industriale italiano, dobbiamo partire da una domanda: le associazioni di settore sono oggi in grado di fare fronte comune e rappresentare e cacemente gli interessi collettivi? La risposta, guardando la situazione attuale, non è scontata.

Certo, le associazioni ci sono e operano con impegno. Ma troppo spesso il dialogo interno è frammentato e la capacità di incidere sul piano politico e istituzionale ne risente. Il rischio è quello di restare un settore percepito come importante sul piano economico, ma incapace di essere ascoltato davvero nei tavoli dove si decidono politiche industriali, agevolazioni, sostegni concreti all’innovazione e all’export. La crisi pandemica e le successive trasformazioni del mercato hanno messo in luce, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia vitale avere organismi rappresentativi solidi, coesi e pronti ad affrontare le sfide del presente e del futuro.

Il problema non è solo delle associazioni. È un problema sistemico. Perché un’associazione forte non nasce da sola: ha bisogno del sostegno, della partecipazione attiva e del contributo delle aziende più significative del comparto. Sono proprio queste realtà, che detengono le quote di mercato più rilevanti e vantano una visione a 360°, a dover fare un passo avanti e investire risorse – non solo economiche, ma anche strategiche – per sostenere le strutture associative, alimentare il confronto e favorire progetti comuni.

Ecco il punto cruciale: il settore ha bisogno di ritrovare uno spirito di collaborazione che vada oltre le singole agende aziendali e sappia perseguire un interesse collettivo. È solo grazie a questo respiro politico che si potrà, da un lato, costruire un’immagine unitaria e credibile agli occhi delle istituzioni  e, dall’altro, stimolare iniziative concrete a sostegno dell’innovazione, della sostenibilità, della formazione professionale e dello sviluppo commerciale, sia in Italia che all’estero.

Oggi più che mai serve lungimiranza: i brand leader devono assumersi la responsabilità di essere motore del cambiamento, aiutando le associazioni a diventare interlocutori autorevoli e strumenti efficaci di crescita per tutta la filiera. Senza questa sinergia, si rischia di lasciare spazio solo a iniziative isolate, pur lodevoli, che però non bastano a costruire quella visione strategica di cui il settore ha bisogno…

Arianna Sorbara

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