Non staremo qui a dilungarci su quanto sia andato bene il Salone del Mobile di Milano con le sue biennali, perché i numeri sono già sotto gli occhi di tutti.Quello sul quale vogliamo, invece, soffermarci è il contributo che ha portato questa edizione che, di fatto, ha cambiato lo scenario dei Saloni che verranno. La nuova modalità di fruizione offerta grazie al percorso di re-design del format e delle esperienze, insieme all’uso dell’intelligenza artificiale e delle neuroscienze, ha fatto la differenza (e la farà molto di più nei prossimi anni) e ha concorso al buon esito.
La biennale di EuroCucina con FTK integrato, è stata poi davvero un successo e lo si deve, a nostro avviso, proprio al comparto dell’elettrodomestico che in questa edizione ha spiccato sul mobile superando le aspettative. E non parliamo solo di numeri o presenze, ma di attese che, a sentire i commenti degli operatori del settore, sono stata superate.
Nonostante per il settore del bianco l’anno sia partito a rilento, il comparto del Ged si è presentato compatto e determinato. E non solo sul prodotto e le tecnologie presentate (vi rimandiamo a pag. 54 per un’ampia rassegna dedicata a FTK) ma sulle strategie per affrontare il mercato del prossimo triennio.
Rebranding, riposizionamenti, nuove strategie commerciali e tanti investimenti importanti: l’industria del Bianco ha dimostrato di essere più viva che mai e soprattutto attenta a intraprendere nuovi percorsi, più mirati e focalizzati.
Quello che è chiaro – e che si è visto tra gli stand – è che le aziende stanno uscendo dalla loro comfort zone per proporre nuove idee, progetti e sperimentazioni, anticipando di fatto i bisogni e le tendenze del mercato sia a livello di innovazione, sia di experience.
E proprio sull’experience c’è un cuciniere che è uscito dagli schemi. Parliamo di Scavolini che, proprio durante il Salone, ha annunciato la partnership con MediaWorld con l’obiettivo di valorizzare le sinergie tra il mondo arredo e design e dell’elettronica di consumo (leggi approfondimento a pag. 26).
A prescindere dall’esito di questa collaborazione, sono da tener conto le motivazioni che hanno portato a questa scelta. Da una parte i canali stanno diventando sempre ibridi, i confini non sono – e probabilmente non saranno più – così netti in futuro (così come accaduto anche in altri settori). Dall’altra le aziende del mobile (come è successo nel Ged) sentono la necessità di sperimentare e di creare nuove occasioni per fare sistema a beneficio degli shopper, per offrire loro esperienze d’acquisto sempre più distintive.
Il mercato deve evolvere, è il consumatore a chiederlo. E dato che l’industria si dichiara pronta, sta al Kitchen Retail ripensarsi e dialogare al meglio con i partner per costruire nuovi percorsi d’acquisto di valore che arricchiscano l’esperienza d’acquisto, per facilitare così il processo decisionale degli acquirenti.
Arianna Sorbara
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