In un panorama sempre più affollato, dove l’omologazione rischia di appiattire anche le eccellenze, distinguersi diventa una necessità. E spesso a fare la differenza non è soltanto il prodotto, ma la visione. Una visione che si esprime attraverso le scelte: i materiali, i processi, i valori.
In questo senso, il Made in Italy non è più solo un’etichetta, ma una dichiarazione d’intenti. E chi sceglie di esserne ambasciatore, ogni giorno, rinnova un impegno culturale, produttivo e imprenditoriale. È il caso di Galbiati Arreda, protagonista della nostra cover story, che fin dalle origini ha scelto una strategia chiara: lavorare con brand italiani che non sono solo fornitori, ma partner di un progetto a lungo termine. Una scelta, quella di Marco e Maurizio Galbiati, titolari dell’azienda, che gli ha permesso di crescere, distinguersi, ma anche di raccontare l’eccellenza italiana dentro e fuori confine, con showroom, collaborazioni e progetti importanti.
In questo numero diamo spazio anche a tre case history di brand che hanno fatto dell’identità italiana un vero valore. Come Elica, che dalla terra marchigiana ha saputo imporsi a livello globale mantenendo intatti i valori fondanti del progetto originario: innovazione, design, attenzione al dettaglio. O CM Lavelli, che da oltre cinquant’anni produce esclusivamente in Italia per offrire al mondo funzionalità e durata, con una logistica pensata per agevolare l’integrazione perfetta nei progetti di cucina. E Aran Cucine, che ha trasformato un solido radicamento territoriale in un modello di business esportabile, combinando filiera interna, sostenibilità e cultura del progetto.
Queste tre realtà (e sono solo un esempio) hanno compreso che il prodotto italiano conta certamente su un vantaggio competitivo unico – una manifattura di qualità, una cultura del progetto riconosciuta in tutto il mondo e un valore unico – ma basta? No, il valore – e concordano i nostri intervistati – sta nel saper diffondere il Made in Italy nei mercati più adeguati, con i partner distributivi migliori. Per questo, per restare protagonisti e occupare nuove posizioni, occorre ripensare la distribuzione in ottica sempre più strategica, investendo in reti commerciali evolute e valorizzando le partnership con distributori, general contractor o architetti, per far sì che diventino, a loro volta, ambasciatori di valore.
Arianna Sorbara
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